24 febbraio 2023

Sovrappeso, obesità e squilibri dietetici

Sovrappeso, obesità e squilibri dietetici

Che cos'è l'obesità:

L'obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze anche importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide in maniera decisa sulla durata della vita perché può comportare l'insorgenza di pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari. L'obesità viene stabilita anche grazie all'indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità. Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all'obesità. Per farlo è fondamentale attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un'alimentazione adeguata, condurre una vita attiva e dedicarsi con costanza all'attività fisica. Nei casi più gravi un valido aiuto può derivare dalla chirurgia.

Quali sono le cause dell'obesità:

L'obesità è, in genere, dovuta a uno squilibrio tra apporto e consumo energetico. Questo sbilanciamento tra le calorie assunte e quelle consumate comporta un accumulo di grasso in eccesso. Gioca dunque un ruolo fondamentale lo stile di vita, in particolare la sedentarietà, l'alimentazione, la quantità e la qualità del sonno notturno. Condurre una vita poco attiva e improntata alla sedentarietà riduce la possibilità di bruciare calorie. Queste invece vengono ben consumate attraverso l'esercizio fisico e le consuete attività giornaliere. Un altro fattore che può causare un aumento del peso corporeo è l'alimentazione. Una dieta che preveda un'eccessiva introduzione di calorie e abitudini alimentari non salutari, come l'assunzione di eccessiva di zuccheri semplici, sono decisive nel contribuire all'obesità. Vi sono poi altre condizioni favorenti: dormire poche ore nel corso della notte per esempio può generare squilibri ormonali con conseguente aumento di appetito e desiderio di cibi calorici e carboidrati. Alcuni farmaci, usati frequentemente, possono favorire l'appetito e causare così un aumento di peso se non si presta attenzione alla dieta e all'attività fisica svolta. Ne sono un esempio antidepressivi, anti-epilettici, anti psicotici, farmaci per il diabete, steroidi e beta-bloccanti. Occorre prestare attenzione poi anche al periodo del post parto: alcune donne dopo il necessario aumento di peso dovuto alla gravidanza talvolta faticano a ritornare nella norma. In alcuni casi questo può contribuire allo sviluppo dell'obesità. Più raramente l'obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nel caso della sindrome di Prader-Willi, a malattie endocrine, come la sindrome di Cushing, o ad altre malattie, come la sindrome dell'ovaio policistico. Pazienti affetti da artrite possono poi sviluppare obesità a causa della necessaria riduzione di attività fisica.

Sovrappeso e squilibri dietetici:

L'interpretazione corrente del fenomeno** sovrappeso **considera che l'aumento di peso, dovuto ad accumulo di massa grassa, sarebbe determinato principalmente dallo squilibrio che si verifica nel corso degli anni tra l'energia assunta con gli alimenti e quella consumata per soddisfare i fabbisogni calorici.

Molti ricercatori ritengono che nel lungo periodo non sia tanto il bilancio energetico e o le calorie in eccesso, a provocare l'aumento della massa grassa, quanto piuttosto il cambiamento del tipo di cibi che mediamente assumiamo, in particolare gli studiosi puntano il dito contro i cibi ad alto indice glicemico, che, assunti in quantità notevoli, aumentano eccessivamente il carico glicemico.

Il problema principale sembra essere il consumo di** diete ricche di alimenti ad alto indice glicemico**, che generalmente contengono elevate quantità di carboidrati, in particolare i cereali lavorati (es. biscotti) e alimenti con elevato contenuto di zuccheri semplici (alcuni tipi di merendine ).

Al contrario la maggior parte della frutta fresca, dei cereali poco lavorati (pane, pasta ecc...), dei legumi, delle noci e delle verdure non amidacee ha un indice glicemico moderato o basso. I grassi e le proteine (carne, pesce, uova, ecc...) hanno un carico glicemico praticamente nullo perché non influenzano la glicemia post prandiale.

Questo maggior consumo di alimenti ad elevato indice glicemico si accompagna spesso ad una concomitante riduzione dell'attività fisica generalizzata, producendo una serie di conseguenze metaboliche, soprattutto di tipo ormonale, che tenderebbero a limitare la disponibilità dei nutrienti energetici ai muscoli


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